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ESTINTORI |
L'estintore è un'apparecchiatura mobile destinata allo spegnimento di fuochi mediante emissione autonoma di prodotti idonei.
Nella pratica comune, gli agenti più comuni sono:
- L'acqua, tipico agente per raffreddamento che però, vaporizzando grazie al calore fornito dalla combustione, cambia di stato fisico in vapore, che ha una certa azione di soffocamento. Non tossica, poco costosa e facilmente reperibile, non è utilizzabile, tranne quella nebulizzata, nello spegnimento di fuochi di idrocarburi leggeri in quanto questi galleggerebbero sull'acqua, ristabilendo il contatto con l'ossigeno comburente e creando anche pericolosi fenomeni di boilover. Ovviamente non è utilizzabile su apparecchiature elettriche, elettroniche né a temperature inferiori a 0 gradi Celsius, salvo aggiunta di additivi anticongelanti.
- L'anidride carbonica, normalmente conservata in recipienti a pressione allo stato liquido, viene tuttora utilizzata efficacemente su apparecchiature elettriche in tensione e su fuochi di classe B e C. L'estintore, emanando anidride carbonica liquida (subito trasformata dal contatto con l'atmosfera in "neve carbonica"), il brusco abbassamento di temperatura (-78 °C) e la forte sottrazione di ossigeno e permettono di abbattere le fiamme con rapidità senza lasciare residui. Di contro hanno una ridotta efficacia all'aperto, gittata limitata e nulla possono su fuochi di classe A.Sono fortemente controindicati su fuochi di classe D per rischio esplosioni o reazioni violente e su apparecchiature che risentano dello shock termico.
- L'estintore idrico, contenente una soluzione acquosa di prodotti schiumogeni denominati AFFF, acronimo di aqueous film forming foam, che uniscono il potere raffreddante dell'acqua alle capacità soffocanti della schiuma. Sono molto simili agli estintori a schiuma, variando nella composizione chimica e percentuale dello schiumogeno e muniti di una lancia a "doccetta", necessaria per migliorare la sottrazione di calore. Hanno impiego principale sui fuochi di idrocarburi (classe B), di tessili, carta e legno (classe A), unendo l'attività raffreddante dell'acqua a quella isolante del film. A causa dell'alto contenuto di acqua (97%) possono provocare danni e incidenti durante l'uso su apparecchiature elettriche. Inefficaci su fuochi di classe C, sono fortemente controindicati su quelli di classe D per sviluppo di gas infiammabili o tossici. Hanno gittata limitata ma in totale visibilità e tempo di scarica prolungato.
- Gli schiumogeni, in realtà poco usati negli estintori e molto più nelle installazioni fisse e sui grandi mezzi mobili di spegnimento, sono soluzioni acquose contenenti forti tensioattivi ed altri additivi. Attraverso un'apposita lancia, il liquido si espande miscelandosi con l'aria (effetto venturi), generando una schiuma leggera a bassa espansione in grado di galleggiare sugli idrocarburi ed isolarli dal contatto con l'aria, combinando l'azione di soffocamento col potere raffreddante dell'acqua. Sono usati quasi esclusivamente su fuochi di idrocarburi (classe B) ma vantano discreta efficacia anche su quelli di classe A. Totalmente inefficaci su fuochi di classe C, D, E; questi ultimi per rischio di folgorazione. Come per gli estintori idrici, hanno medesima gittata e durata.
- Le polveri chimiche, sono probabilmente l'agente estinguente più usato. Hanno caratteristiche particolari, in quanto si modificano chimicamente per azione del calore e liberano gas inerti, dando un residuo incombustibile o addirittura attivo. La tipologia più diffusa, per la sua universalità d'impiego e l'elevata efficacia, è la cosiddetta polvere polivalente (conosciuta come polvere ABC - in grado di spegnere gli incendi di tutte le classi tranne la D); composta prevalentemente da fosfato d'ammonio in percentuale compresa tra il 40% (polvere standard) ed il 90% (alta capacità estinguente). Di uso limitato l'urea (polveri Monnex) e il bicarbonato di potassio (polveri Purple-K), denominate come polveri BC ad altissima capacità estinguente, sono utilizzate nell'industria petrolchimica e negli aeroporti per la loro eccezionale efficacia sui fuochi di combustibili liquidi e gassosi unita alla velocità di abbattimento; non efficaci su materiale solido. Di uso speciale il cloruro di sodio, efficace sui fuochi generati da metalli di classe D (sodio, magnesio, alluminio), che soffoca fondendo e ricostituendo una crosta impermeabile. Il bicarbonato di sodio è anch'esso un estinguente, prodotto base delle polveri BC ad ordinaria capacità estinguente, ormai in disuso. Rapido abbattimento delle fiamme, lunga gittata, buona durata e polivalenza rendono questi estintori i più diffusi sul mercato. Di contro vi è la limitata visibilità durante la scarica, l'irritazione delle vie aeree dovute al respiro di polveri durante l'uso (se poco addestrati in locali chiusi) e l'essere sporchevole (le microparticelle di polvere s'infiltrano dappertutto costringendo a una pulizia meticolosa per eliminarne ogni parte). Controindicati su apparecchiature delicate.
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Vendita: |
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La Global Fire service Srls propone un servizio di assistenza e vendita di estintori, con le principali tipologie e tutti omologati secondo le normative in vigore. In base al livello di rischio potenziale e alle caratteristiche dell'ambiente sarà orientata la scelta tra le diverse tipologie di estintori. |
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Revisione e Manutenzione: |
La norma tecnica di riferimento (anche per gli addetti delle ditte esterne di manutenzione) per la manutenzione degli estintori è la norma UNI 9994:2003, "Apparecchiature per estinzione incendi; estintori d'incendio; manutenzione". Questa norma indica le periodicità degli interventi di manutenzione e le modalità di esecuzione.
Sono previste 4 distinte fasi di manutenzione:
- Sorveglianza (art. 5.1 norma UNI 9994:2003)
- Controllo (art. 5.2. norma UNI 9994:2003)
- Revisione (art. 5.3. norma UNI 9994:2003)
- Collaudo (art. 5.4. norma UNI 9994:2003)
1) Sorveglianza
Consiste nella esecuzione, da parte di personale interno all'azienda e con frequenza non definita dalla norma (si consiglia frequenza mensile), dei seguenti accertamenti:
- l'estintore sia presente e segnalato con apposito cartello
- l'estintore sia chiaramente visibile, immediatamente utilizzabile e l'accesso allo stesso sia libero da ostacoli
- l'estintore non sia manomesso
- i contrassegni distintivi siano esposti a vista e siano ben leggibili
- l'indicatore di pressione (se presente) indichi un valore di pressione compreso all'interno del campo verde
- l'estintore non presenti anomalie (ugelli ostruiti, perdite, tracce di corrosione, sconnessioni, ecc.)
- l'estintore sia esente da danni alle strutture di supporto ed alla maniglia di trasporto; se carrellato abbia le ruote funzionanti
- il cartellino di manutenzione sia presente sull'apparecchio e correttamente compilato
Tutte le eventuali anomalie riscontrate devono essere subito eliminate.
2) Controllo
Consiste nella esecuzione, da parte di personale esterno specializzato e riconosciuto e con frequenza semestrale, di una verifica dell'efficienza dell'estintore tramite una serie di accertamenti tecnici specifici a seconda del tipo di estintore.
3) Revisione
Consiste nella esecuzione, da parte di personale esterno specializzato e riconosciuto, di una serie di accertamenti ed interventi per verificare e rendere perfettamente efficiente l'estintore. Tra questi interventi (tutti elencati all'art. 5.3 della UNI 9994:2003), è inclusa la ricarica e/o sostituzione dell'agente estinguente presente nell'estintore (polvere, CO2, schiuma, ecc.).
La frequenza della revisione e, quindi, della ricarica e/o sostituzione dell'agente estinguente è:
- estintori a polvere: 36 mesi (3 anni)
- estintori a CO2: 60 mesi (5 anni)
- estintori a schiuma: 18 mesi
Ovviamente la frequenza parte dalla data di prima carica dell'estintore.
4) Collaudo
Consiste in una misura di prevenzione atta a verificare, da parte di personale esterno specializzato e riconosciuto, la stabilità dell’involucro tramite prova idraulica.
La periodicità del collaudo è:
- estintori a CO2: frequenza stabilita dalla legislazione vigente in materia di gas compressi e liquefatti, attualmente 10 anni;
- altri estintori non conformi alla Direttiva 97/23/CE (cioè non marcati CE): 6 anni
- altri estintori conformi alla Direttiva 97/23/CE (cioè marcati CE): 12 anni
La data di collaudo e la pressione di prova devono essere riportate sull'estintore in modo ben leggibile, indelebile e duraturo. |
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Statistiche |
Ultima modifica
14/02/2017 |
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